Hidamari no ki

A cura di Deda

Titolo originale: Hidamari no ki

Edizione italiana: inedito.

Edizione francese: L'arbre au soleil, Tonkam, 2004, 8 volumi. 9,00 €, 300 pp. c.ca per volume.

Edizione originale: 1981, Shogakukan, 11 volumi.




Hidamari no ki è il famoso manga che narra delle avventure dell'antenato di Tezuka: Ryoan. E' ambientato intorno al periodo 1850/60 e, storicamente parlando, è già arrivata la nave nera di Perry in Giappone e il governo si sente un po' turbato da questo interesse commerciale degli stranieri per un Paese che ha appena iniziato ad aprirsi all'estero.

Di fatto i protagonisti della storia sono due: Tezuka Ryoan, un giovane quasi trentenne, molto libertino e apprendista di medicina Occidentale (praticata da suo padre Ryozen) e Ibuya Manjiro un samurai, figlio di samurai, molto onesto, sui vent'anni... piuttosto iracondo. Tra i due è subito odio, anche perché entrambi sono innamorati della stessa ragazza, O-seki, ma laddove l'interesse di Ryoan è puramente frivolo, quello di Manjiro è serio, passionale e sincero (come lo è lui, del resto). O-seki è, sulle prime, più interessata a Ryoan, ma non è su questa rivalità che si basa la storia, la rivalità è un pretesto per parlare di una strana amicizia in un periodo storico assai delicato per il Paese del Sol Levante.

Dunque, com'è la situazione a Edo in quel periodo? Lo Shogun è sempre malaticcio e tremolante, i suoi medici personali sono specializzati in medicina cinese e in tutti i modi cercano di ostacolare l'avanzare della scuola di medicina Occidentale praticata dal padre di Ryoan, da suo cognato e altri eminenti luminari del periodo. Il sogno del padre di Ryoan è quello di aprire un centro di vaccinazione contro il vaiolo come esiste già a Osaka. Sono molti gli intrighi e le trame intessute dai medici dello Shogun per avversare il progetto - oltre a spargere dicerie sul fatto che se vieni inoculato col vaccino ti trasformi in una vacca - questi dottori addirittura assoldano degli assassini professionisti per sbarazzarsi dei rivali. In questo frangente, il padre di Ryoan decide di mandarlo a studiare a Osaka nella più grande scuola di medicina Occidentale del tempo (che poi diventerà l'università presso la quale si laureerà Tezuka) e la scuola è, praticamente, una casa privata dove sono accampati studenti pezzenti e pulciosi. Ovviamente diranno a Ryoan: "Anche tu ti ridurrai come loro: studiare la medicina Occidentale è cosa seria."
Manjiro invece, inizia a ritrovarsi coinvolto nelle trame della politica, suo malgrado. Ricoprendo una posizione di tutto rispetto e cominciando a frequentare personaggi che, successivamente, faranno la Storia del Paese.
I due temperamenti, uno leggero e l'altro serioso, si bilanciano bene come lo yin e lo yang. Manjiro e Ryoan continuano a incontrarsi, farsi favori a vicenda, farsi dispetti a vicenda per tutta la storia, che si complica, politicamente e storicamente parlando. L'opera si presenta densa, arricchita di tanti episodi ed è anche una vera e propria cronaca dei tempi, narrata con precisione storica e sagace analisi politica! I personaggi, estremamente umani, sono degni di affetto ed empatia per i loro meravigliosi pregi e difetti. Il tutto arricchito da disegni realistici e dettagliatissimi (basti pensare che Manjiro prende una delle decisioni più importanti della sua vita nudo come un verme e con tanto di genitali in mostra - e il fatto che si trovi in quello stato mentre prende tale decisione lo pone come vulnerabile e allo stesso tempo fa capire che è a nudo, lo è la sua anima e quello che vedi è quello che è! Insomma la nudità è vista come sincerità e senza censure visive di sorta!).

Dunque due personalità diverse a confronto, quelle di Manjiro e Ryoan, ma proposte come i due volti di una stessa medaglia: questa è la storia di una NON ambizione, la storia di due uomini senza ambizione e di come questo non essere ambiziosi possa prendere una piega diversa a seconda di chi la manifesta. Dice bene Ryoan, alla fine, sia lui che Manjiro hanno un coltello in mano. Ryohan lo usa per curare mentre Manjiro per combattere.

Per tutto il manga ciò che pensavi essere "Ryoan il combinaguai" è in realtà "Ryoan il riparatore riluttante": si trova a rattoppare (e inizia con un rattoppo fatto suo malgrado proprio a Manjiro) l'intera vita dell'amico samurai... E nuovamente questo "rattoppare" ritorna verso la fine con Ryoan che finisce col fare il medico di campo della fanteria di Manjiro. Mentre "Manjiro il riparatore di torti", si trova tutto sommato a causare danni irreparabili a se stesso e agli altri.
Le curve dei due personaggi sono inverse, quando Manjiro assurge al massimo del suo splendore Ryoan sta toccando il fondo... Ma quando Ryoan dimostra la sua grande umanità e si innalza al di sopra di chiunque, con il coraggio del medico, Manjiro sta oramai crollando.
E in mezzo a tutto sta l'albero - l'abero del Bafuku - minato dalle termiti, l'albero che Manjiro vorrebbe sanare e nel quale crede fino alla fine... mentre la Storia lo trascina.
Intorno ai due protagonisti un coro di personaggi splendidi, vivi, coerenti fino allo spasimo che non riesci a odiare nei loro momenti peggiori ma nemmeno ad apprezzare nei loro momenti migliori.
Oseki così integra che nemmeno il peggiore insulto riesce a sporcare... così assoluta... così pura fino in fondo.
Okon dal losco passato che parte da niente e arriva in cima al mondo. Heusken che non riesce a sbarazzarsi delle sue debolezze fino alla fine. I genitori di Ryoan... il padre, Ryosen, decisamente plasmato su una vera figura paterna perché lo senti davvero come un padre.
La mamma di Manjiro con la sua forza e nobiltà che non riesce a essere vile nemmeno quando vorrebbe.

Qualunque cosa si getti su un piatto della bilancia c'è un suo esatto opposto da lanciare sull'altro e la bilancia viene sempre in pari. Hidamari no ki non è mai dispersivo, non ci sono elementi inutili ai fini della storia o all'arco dei personaggi. E' intenso, denso, commovente, mostra orrore, terrore, tristezza, disgusto, gioia, allegria... Ha tutto! Ha anche grande humor: Ryoan, per esempio, non vuole che suo figlio faccia il medico, lo vuole mercante e dice "I Tezuka medico finiranno con me!"
E si chiude in bellezza, in maniera sublime ed epica, rivelando a posteriori la storia di chi abbiamo avuto il piacere di leggere. In nessuno dei volumi Tezuka stabilisce che quei Tezuka siano i suoi antenati - sebbene il lettore lo sospetti. Il manga non parte dicendo: questa è la storia dei miei antenati... (inizia descrivendo la salita dei 300) ma si chiude dicendo: questo è Ryoan Tezuka... L'autore di queste righe è il suo bisnipote.
Lo dice con grande tenerezza, Tezuka, e trasforma il tutto in una biografia con una semplice frase!

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