Histoires 5
A cura di Deda
Titolo originale: Tezuka Osamu The Best
Edizione italiana: inedito.
Edizione francese: Histoires pour tous n.5, Akata Delcourt, 7,95 euro; 213 pp.
Edizione francese: Histoires pour tous n.5, Akata Delcourt, 7,95 euro; 213 pp.
Edizione originale: Shueisha, 1998, 20 volumi.
Histoires pour tous (Storie per tutti) è l'edizione francese corrispondente alla raccolta antologica in venti volumi "Tezuka Osamu The Best".
Il quinto volume di questa collana contiene un'unica storia che copre l'intero albo, una storia di "identità" se vogliamo.
La domanda fondamentale che ci si pone, leggendo questo bellissimo racconto, è: basta davvero cambiare l'aspetto esteriore di una persona per cambiarne anche la personalità o il cambiamento deve partire dal di dentro?
L'aspetto è quindi sufficiente a farti decidere di rivoluzionare la vita, invece di fare sempre affidamento sugli altri, e si può cambiare anche interiormente al punto da decidere di far fronte ai problemi da sé e diventare un nuovo essere umano?
Tezuka ci crede profondamente... Mette un personaggio codardo in situazioni perigliose e gli dice: nuota o affoga. E' nelle situazioni difficili che viene fuori di che pasta siamo veramente fatti, no?
Ebbene questo protagonista codardo non era poi così tanto codardo se poi, nel suo cuore, riesce a trovare la forte volontà di saper lavorare da solo per ottenere risultati. O forse non la deve trovare, c'era di già ma non aveva mai avuto il coraggio di tirarla fuori perché gli mancava la sicurezza in se stesso. E' il riconoscimento altrui, quindi, a dare valore ai nostri atti? Non è un: "penso quindi sono" ma un "sono pensato, quindi esisto!". E' così che funzionano le cose?
Forse per alcuni è così. Indubbiamente lo è per il protagonista di questo racconto.
Se posso dire la verità ho pensato, più di una volta, che questo tipo di storia non avrebbe mai funzionato se il protagonista fosse stato italiano. A prescindere dal fatto che un italiano, avendo la possibilità di esprimere tre desideri non chiederebbe mai di raggiungere un risultato finale ipoteticamente nel futuro... direbbe sempre: domani, ora, subito, adesso... siamo bestiacce impazienti.
Ma qui no, qui si fanno progetti a lungo termine con scadenze non certe e con risultati più probabili che possibili. Si gioca un azzardo e c'è l'impegno da parte di chi compie l'azzardo: il 99% del sudore è il suo, l'1% di ispirazione è di tipo magico, se mi consentite la citazione Edisoniana.
Sono rimasta profondamente colpita dal grande senso dell'onore e dalla serenità che crescono nel cuore del protagonista man mano che trova il suo coraggio e la sua coerenza. Sono quelle cose che rendono un essere umano anche uomo! Soprattutto quel voler accettare che tutte le conseguenze sono causa di un effetto, di scelte prese con consapevolezza e coscienza. Tutte scelte che lo portano ad accettare quello che un tempo era stato rifiutato con codardia.
Sarò sfiduciata ma un italiano avrebbe cercato una via d'uscita fino alla fine, probabilmente.
Ancora una volta una favola, posta anche come commedia bizzarra e soprannaturale, ci porta in realtà a pensare alla materia di cui siamo fatti; siamo davvero fatti della materia di cui sono fatti i sogni, come diceva Shakespeare? Apparentemente, alcune volte, la risposta è sì.