Kimba
A cura di DADUSKA
Edizione italiana: Kimba il leone bianco, Hazard -completa
2005-2006, 7.50 euro; 184 pp.
Edizione originale: Pubblicato su Manga Shonen, Gakudosha, nel 1948.2005-2006, 7.50 euro; 184 pp.
Pubblicato nel 1948 in Giappone con il titolo originale di "Jungle Taitei" (L'imperatore della giungla) sulla rivista Manga Shonen, è un'opera di Osamu Tezuka che arriva in Italia per la prima volta nel 1982 grazie all'omonimo anime, che è stato anche il primo realizzato a colori e in cui gli animali risultano umanizzati.
Pubblicato dalla Hazard Edizioni in tre volumi di circa cinquecento pagine, narra la storia del leone Pandja che vive come un re con uno stile insolito e particolare, proteggendo dagli uomini gli animali che si sottomettono a lui e uccidendo quelli che invece preferiscono convivere o sottomettersi a essi distruggendo ovviamente i villaggi. Per liberarsi di lui gli indigeni decidono di chiedere aiuto ai cacciatori bianchi che, catturandone la compagna, riescono ad avere la meglio su Pandja mettendo così la parola fine al suo regno.
I cacciatori tornano gloriosi in Europa portando con loro la giovane leonessa, la quale durante il viaggio darà alla luce il figlio di Pandja, Kimba: questo è appunto il nome del piccolo leone completamente bianco, che si troverà così a vivere fianco a fianco agli uomini senza provare però alcun risentimento per i fatti accaduti al padre.
Al contrario, egli cercherà di sfruttare al meglio le conoscenze imparando persino la lingua, gli usi e i costumi e arrivando anche a vestirsi con abiti umani. Però ben presto Kimba farà ritorno nella sua terra natia per diventare il nuovo re della foresta scontrandosi così con una dura realtà a lui peraltro sconosciuta, dovendosi adattare a convivere con la legge del più forte e dovendo rinunciare, seppure a malincuore, a una parte della sua natura di leone umanizzato per poter vivere nella giungla e proteggere gli animali che gli sono sudditi.
Fondamentalmente Kimba è un manga creato per i bambini in cui un leoncino cresce e impara ad affrontare le difficoltà della vita per mezzo di mille avventure. Il disegno è rotondeggiante e divertente, con vignette piccole e personaggi caricaturali.
La narrazione è veloce e l'autore si prende molte concessioni narrative per rendere ancor più accattivante il racconto.
Però Kimba non è quello che può sembrare a prima vista: in effetti risulta un manga molto profondo e in alcuni momenti persino piuttosto duro. La morte è una costante di questa serie che, sebbene a livello grafico venga spesso nascosta o mitigata, a livello narrativo invece è piuttosto esplicita. Anche la divisione dei due regni è alquanto netta, per cui troviamo che il genere umano ne esce sconfitto da quello animale: quest'ultimo risulta essere molto più "umano" del primo.
In Kimba ci sono tanti temi amati da Tezuka: il suo omaggio a Bambi di Disney, il suo amore per la natura, l'importanza per i cuccioli e quindi per i bambini di trovare la propria strada nella vita, la solitudine, la lotta uomo - natura, l'etica nella scienza. Temi che attraversano tutte le sue opere, ma Kimba rappresenta anche una sorta di fiaba sugli animali, e il leoncino è davvero tenero: una tenerezza che hanno sentito anche i responsabili della Disney negli anni Novanta, visto che si sono ispirati a Kimba per creare il loro maggiore successo, Il Re Leone, con le conseguenti polemiche che ne sono derivate.