Metropolis

A cura di Spaced Jazz
 


Titolo Originale: Metropolis

Edizione italiana: inedito.

Edizione francese: Lost World, Taifu Comics -completa
volume unico, 2005, 7.95 euro; 158 pp.

Edizione originale: 1949, Ikuei Shuppan, 1 volume




Metropolis è un manga di fantascienza futuristica, ma noi per parlarne dobbiamo fare un simbolico balzo nel passato di quasi sessant'anni.

Il lontano 1949, infatti, è l'anno della prima pubblicazione di questa storia, una delle pietre miliari del primissimo Osamu Tezuka. Tuttavia, sbaglia chi dalla sua analisi si aspetterebbe al massimo una volenterosa operazione di archeologia manga, dato il lungo percorso che ha fatto l'autore e il fumetto giapponese stesso negli anni successivi.

Infatti, se da un lato Metropolis è indubbiamente un lavoro giovanile e probabilmente ancora acerbo di un Osamushi appena ventunenne, dall'altro vi ritroviamo già definite le caratteristiche di innovazione proprie di Tezuka, quali una storia avventurosa e romanzesca lunga, ben costruita e ricca di colpi di scena; uno sperimentalismo visivo anche di stampo cinematografico; come pure dei temi di fondo di un certo spessore in un manga per ragazzi (la cui finalità principale, secondo i dettami dell'epoca, era l'intrattenimento disimpegnato). Argomenti tipici di Tezuka e che ritroveremo in altre sue opere: il progresso che con il suo sviluppo scientifico indiscriminato diventa un pericolo per l'uomo stesso (simbolico a tal proposito il prologo, con le specie dominanti succedutesi sul pianeta Terra, animali che hanno visto la loro ascesa ma anche il loro declino); la sete di potere umana, e soprattutto la coabitazione fra i diversi "esseri viventi", fra virgolette perché qui parliamo di uomini e robot (trattati come schiavi), tema del resto caro a molta letteratura sci-fi classica e in particolare ad Asimov.

Come accennato, Metropolis nacque nel 1949 (in vaga trilogia con altri due lavori, Lost World e Next World, che tuttavia non hanno uguale impatto storico), quando la casa editrice Ikuei di Osaka chiese a Tezuka una storia avventurosa, in pieno boom postbellico del fumetto nipponico. Dato il limitato tempo concesso, Osamushi adattò delle idee preesistenti con alcune suggestioni generate dal film Metropolis di Fritz Lang del 1926.
Tezuka però non aveva visto il film: fu solo colpito dalla locandina con la "nascita" di un robot, idea sulla quale plasmò il/la protagonista del suo fumetto, Mitchy, inoltre prese in "prestito" il titolo.
L'ambientazione fu invece suggerita dai panorami metropolitani americani, gli svettanti grattacieli di Manhattan e Chicago.

La trama, in sintesi: in un prossimo futuro (Tezuka ipotizza un 19XX), Duke Red, in seguito alla scoperta di una sostanza chiamata Omotenium, riesce a creare un aumento delle macchie solari con nocive ripercussioni sulla Terra. Il suo scopo, e quello della sua organizzazione malvagia, è ovviamente destabilizzare il mondo per arrivare al potere. Frattanto il dottor Lawton sta sviluppando delle cellule con cui creare esseri viventi artificiali: su richiesta di Red (che intende utilizzarlo per i suoi piani criminosi) e grazie proprio all'influsso delle macchie solari, riesce a generare un androide dai poteri sorprendenti: Mitchy. Mitchy ha l'aspetto di un ragazzino ma può cambiar sesso a piacimento, può volare e ha una forza straordinaria.

Tuttavia non ha coscienza di questo: infatti Lawton, in preda agli scrupoli, grazie a un sotterfugio lo fa credere morto e lo alleva come un normale bambino, spacciandolo per suo figlio. Seguiranno altri eventi e nuovi personaggi, Duke Red ucciderà Lawton, Mitchy fuggirà e sarà preso sotto protezione dall'ispettore Higeoyaji (il famoso Baffo, personaggio ricorrente di Tezuka) e da suo nipote Kenichi; finché il giovane androide (*la* giovane androide, a questo punto), venuto a conoscenza della verità, non guiderà i robot dell'organizzazione di Duke Red alla rivolta contro Metropolis e contro gli stessi esseri umani, in cerca di vendetta.

Il fumetto doveva avere una lunghezza di 160 pagine, per cui furono effettuati alcuni tagli e delle modifiche a livello narrativo. Una citazione impossibile da non notare, è l'evidente omaggio a Walt Disney: i "mostruosi" topi giganti non sono che. una versione ingrandita di Mickey Mouse! Metropolis presenta un tratto grafico sicuramente datato ma già godibile e in pieno stile Tezuka; sono soprattutto da rilevare alcune delle accortezze e delle innovazioni proprie del maestro, vedi le grandi tavole con scene di folla durante il congresso scientifico mondiale; la scansione temporale contemporanea fra le diverse colonne verticali di una pagina; o i "prestiti" cinematografici, come lo scienziato che corre verso il lettore in una sequenza dalle inquadrature sempre più ravvicinate.

Anche Mitchy ha la sua importanza, come prototipo asessuato dalla cui caratterizzazione nasceranno personaggi futuri come Tetsuwan Atom o Zaffiro.

Metropolis è un'opera sicuramente legata al suo tempo, con soluzioni drammatiche contrapposte a stilizzazioni umoristiche proprie dell'epoca (da notare che una buona parte della produzione tezukiana è sempre stata legata alla presenza estemporanea di gag), ma che già lasciava intendere in modo chiaro la strada artistica intrapresa dal suo autore, sia di innovazione visuale che di nuovi contenuti narrativi grazie alla soluzione dello "story-manga".

Pubblicato in Francia nella collana Taifu Comics, in elegante volumetto. Dal soggetto di "Metropolis" è stato tratto nel 2001 un film animato dallo stesso titolo.
Tutte le immagini sono di proprietà di Tezuka Production © Tezuka Production