Nanairo Inko
A cura di Deda
Edizione italiana: Nanairo Inko, 001 edizioni, 2018, 9.90 Euro, 7 volumi -completa.
Edizione originale: 1981, Akita Shoten, 7 volumi.
Ebbene ebbene no, non è un altro mitico uccello leggendario questa ara dai sette colori... Non è come la fenice... è il nome di un famigerato ladro, ma che sia un ladro non lo scopriamo subito.
L'opera si presenta costituita da storie brevi, capitoli autoconclusivi, in stile Black Jack che ci presentano i vari protagonisti nel loro splendore e nella loro comicità, per poi dare il via a delle mini saghe (e l'ultima ci condurrà al finale) in puro Tezuka style. Il primo capitolo si apre con una compagnia teatrale che sta per mettere in scena un rivoluzionario Amleto di Shakespeare. L'attore principale viene bloccato misteriosamente dalla FBI (misteriosamente? Io sospetto lo zampino di Nanairo inko, he he he) e pertanto la compagnia si trova nei guai. Ma qualcuno suggerisce di rivolgersi a uno sconosciuto pieno di talento: un genio del travestimento, un amante del teatro, l'ara dai sette colori (così chiamato per le sue qualità appunto di attore multi talentuoso).
L'ara si presenta travestito e ben presto rivela sotto il travestimento un altro travestimento, quello da Amleto. Si dice disposto a prendere la parte, senza richiedere compenso alcuno: in cambio la produzione dovrà chiudere un occhio su quanto avverrà la sera della prima... ma allora signor ara dai sette colori cosa intende? Beh intendo, miei cari signori, che ci sarà un furto. Ebbene sì, il magnifico attore è anche un ladro! Si mobilita pertanto anche la polizia, alla notizia della presenza dell'ara alla rappresentazione.
Il capo della polizia mette alle calcagna del ladro sua figlia Makoto Senri, non interessata all'amore ma interessata solo a un bella promozione. La ragazza, sulle prime seccata, finisce con l'accettare l'incarico e si reca a teatro dove avrà luogo un primo scontro (in stile cappa e spada) e incontro col misterioso ladro. Per qualche motivo questo incontro le fa palpitare il cuore, anche se non sa spiegarsi bene perché l'ara riesce a metterla in fuga utilizzando il suo fedele servitore, un pappagallino che viaggia sempre con lui... e Makoto Senri è allergica agli uccelli al punto da rimpicciolirsi e andare in super deformed.
La sera della prima un noto industriale si presenta a teatro con la sua amante, una famosa modella che indossa una collana di 50 diamanti e rubini. Ecco è quello l'obiettivo dell'ara che, travestitosi da regista, riesce ad avvicinare la donna, farla svenire e sostituire i veri gioielli con dei falsi. Ma il meglio deve ancora venire perché, durante lo spettacolo, con grande impeto non troppo amletico, l'ara accusa il magnate dell'industria di essere vile, meschino, un profittatore che fa del male agli altri costringendolo alla fuga dal teatro con la coda tra le gambe.
Raggiunto il suo scopo l'ara può finalmente defilarsi ma è Senri ad avvicinarlo e a dirgli "non ho prove ma so che sei stato tu". Gli chiede poi del suo exploit e spiega la sua teoria: Ryusuke Kuwagata, l'industriale, aveva un figlio a nome Yosuke che amava il teatro ed e' scappato di casa alcuni anni fa odiando il padre: "Sei tu Yosuke Kuwagata e Kuwagata è tuo padre, vero?". Per defilarsi e non rispondere alla domanda l'ara utilizza ancora una volta il suo fidato pappagallino... riuscendo così a sfuggire alla poliziotta e alle sue domande.
Fine del primo capitolo.
Ogni capitolo poi pare basarsi su storie della letteratura e del teatro.... il ladro sarà sempre il genio del travestimento, non gli va sempre benissimo e, se posso dire la mia, quando è nel suo travestimento preferito sembra Willy Wonka (quello di Johnny Depp) con gli occhialoni da sole e senza cappello. Per stile grafico e narrativo "Nanairo inko" (nanairo - sette colori, inko - ara) ci riporta molto al Tezuka di Black Jack. La versione francese Asuka è in bunkoban (più grandi del normale tankobon) di 5 volumi... edizione quasi del tutto identica a quella ufficiale giapponese che raccoglie l'opera omnia di Tezuka. Ogni storia è densa e avventurosa e spesso ci vengono dati indizi sul misterioso passato dell'ara. Ci sono svariati camei da parte di diversi altri personaggi tezukiani (tra cui Olga di "Ai no cosmozone")... e un finale con twist inaspettato.